Quando l’Italia è uscita dall’orrore della seconda guerra mondiale, ne è uscita male, malissimo. La situazione era disastrosa, però la cosa più importante era che la guerra era finita ed è finita anche la dittatura. Finalmente si può ricominciare a vivere: si ricostruiscono le città e le fabbriche, la gente canta e fa festa per le strade, ritorna l’idea di un futuro sorridente e si balla il rock and roll. Le persone sono libere di muoversi e andare dove vogliono dopo tanti anni di limitazioni, paura e privazioni. C’è voglia di andare al cinema, al mare, in montagna, … ma come? I servizi pubblici sono ancora disorganizzati, limitati e affollatissimi. In mancanza di autobus e tram nelle grandi città ci sono dei camion privati che fanno il servizio passeggeri.
Ma oltre alla libertà c’è un po’ più di lavoro e quindi c’è la possibilità di fare degli acquisti che prima erano impensabili. Ad esempio un mezzo per muoversi in modo indipendente.
Un’industria italiana, la Piaggio, che ha prodotto fino a quel momento prima interni navali, e poi materiale ferroviario e produzioni aeronautiche, il 23 aprile 1946 brevetta la VESPA su progetto dell’ingegner Corradino D’Ascanio.
Era un ingegnere di grande preparazione e carriera, da giovane aveva studiato negli Stati Uniti e ha inventato il primo prototipo di elicottero moderno. Però non gli piacevano le motociclette, secondo lui erano: scomode, difficili da guidare ed era disagevole salirci sopra. Così ha pensato ad una moto per chi era alla prima esperienza, per chi non ci era mai montato sopra: una moto che fosse meno motocicletta possibile. Il mandato che come progettista ha avuto dalla Piaggio è stato quello di produrre un mezzo innovativo, economico, che tutti possono comprare. Coniugando le audaci idee di D’Ascanio e le esigenze aziendali della Piaggio nasce la Vespa. Ed è subito successo. Grande successo.
In realtà Enrico Piaggio, il proprietario, voleva ricominciare quanto prima con le costruzioni aeronautiche, in cui la sua compagnia era specializzata, ma in quel momento la fabbrica doveva trasformarsi e passare dai modelli aeronautici pensati per la guerra a quelli a uso civile. Nel frattempo aveva bisogno di “qualcosa” che si vendesse bene e che portasse avanti l’economia della sua industria, una produzione alternativa per il periodo della riconversione. Per questo motivo nasce il progetto “Vespa”.
Viene fabbricata da sempre nello storico stabilimento di Pontedera, provincia di Pisa, sul fiume Arno. Zona di olio e vino buono, dove ancora oggi gli operai dopo i loro turni vanno nelle loro campagne a potare le viti e gli ulivi. Nella stessa fabbrica si produce l’”Ape Piaggio”, da cui nasce il Tuk Tuk conosciuto e usato un po’ in tutto il mondo. Ma di questo parliamo in un altro articolo.
Quindi un successo quasi inaspettato. La Vespa, e la Lambretta, che nasce l’anno dopo, hanno cambiato il modo di vivere degli italiani. Questo cambiamento è facilitato dalla pubblicità, nei cinema e sui giornali, il cui messaggio è legato alla libertà e all’indipendenza, comprendendo esattamente il bisogno crescente nell’ animo degli italiani, duramente provati dalla guerra ed ora bisognosi di rinascere.
Troviamo la Vespa addirittura in film e libri di grande successo.
Nel dopo guerra per quasi tutte le famiglie rappresenta il primo mezzo a motore mai posseduto. È la prima volta che se lo possono permettere. E gli cambia la vita.
All’inizio costava 68.000 lire che a quel tempo corrispondevano a diversi stipendi di un impiegato. Però le vendite erano agevolate dalla possibilità del pagamento “a rate”, altra novità del dopoguerra. Questa forma di pagamento è stata un grande stimolo per le vendite in tutto quel periodo, non perché prima non esistesse, ma perché dopo la guerra tutti stavano economicamente un po’ meglio e così era diventato possibile onorare il pagamento delle rate.
Dal 1946 ad oggi la Vespa Piaggio è considerato lo scooter più famoso al mondo e ne sono state prodotte più di 17 milioni in 130 modelli differenti. Molte riviste specializzate lo considerano il miglior scooter mai prodotto.
È esposta in moltissimi musei di trasporti, di design, di arte moderna, … in tutto il mondo. È presente nella collezione permanente della Triennale Museum di Milano e del MoMA di New York.
Nascono, dai primi anni di produzione, i Vespa Club degli appassionati e dei cultori che ormai si trovano in tutto il mondo. Promuovono raduni di appassionati, gare di velocità, regolarità o di abilità (gimcane) riservate ai diversi modelli di Vespa.